Intervista a Raffaele Masto

@Eventone 4

04/06/2019 | A valle di Eventone4 (edizione 2019) ci ha scritto un nostro (affezionato) Oste: Raffaele Masto,  giornalista (redazione esteri di Radio Popolare) e da oltre venti anni inviato in Africa, continente sul quale ha scritto diversi libri – l’ultimo presentato proprio nell’evento del 31 maggio.

 

Ecco i riferimenti ai libri che ho citato nel corso dell’incontro:

  • CHINUA ACHEBE, “LE COSE CROLLANO”.
  • CHIMAMANDA NGOZI ADICHIE nigeriana. I tre libri di cui vi ho parlato sono: “META’ DI UN SOLE GIALLO”, sulla guerra del Biafra; “IBISCO VIOLA”, sull’integralismo cristiano in Africa, ambientato a Lagos; e “AMERICANAH” sull’immigrazione.

Per chi volesse approfondire, queste sono le mie letture consigliate per una bibliografia essenziale sull’Africa:

Inevitabile cominciare da Ryszard Kapuscinski. Polacco. Ha vissuto a lungo in Africa negli anni Sessanta e Settanta come corrispondente della PAP, l’agenzia di stampa polacca, l’equivalente della nostra ANSA. Lui racconta soprattutto un’Africa postcoloniale. I suoi libri principali:

  • La prima guerra del football (Feltrinelli)
  • Ebano (Feltrinelli)
  • Il suo più bel libro: Imperium – un viaggio nella ex Unione Sovietica degli anni Settanta. È senza dubbio un’opera letteraria e non solo giornalistica.

Se non l’avete già letto, La mia Africa di Karen Blixen (Feltrinelli). Sono in molti a considerarlo troppo romantico e sdolcinato. Però secondo me lei è riuscita a cogliere aspetti dell’Africa e degli africani che pochi hanno colto con quella lucidità. Bisogna poi tenere conto che era una donna di un secolo e passa fa. Non è poco.

Ancora tra i classici potete leggere il famosissimo Cuore di tenebra di Joseph Conrad. Per gustarlo fino in fondo bisogna conoscere un po’ di storia del Congo (Repubblica Democratica). Lo sapevate che il film di Francis Ford Coppola, Apocalypse Now, è ispirato a questo libro?

Miniera d’oro, Uganda (2018)

V.S. Naipaul, premio Nobel per la letteratura 2001, ha scritto molto e non soprattutto di Africa. Ma tra i suoi libri uno notevole sull’Africa c’è, per la precisione è sul Congo e sull’era Mobutu. È un libro straordinario, perché riesce a trasmettere il clima che si respirava durante quell’era. Il titolo di questo libro è Sull’ansa del fiume (Adelphi). Il fiume è, naturalmente, il Congo e la città che non viene mai nominata è Kisangani. Da leggere anche I coccodrilli di Yamoussoukro (Adelphi).

Un libro bellissimo sui bambini di strada in Africa, per la precisione in Mozambico, è: Comédia infantil (Marsilio). L’autore è un giallista svedese, Henning Mankell, scomparso un anno fa, che è vissuto buona parte del tempo in Mozambico. Il titolo è in portoghese ma, naturalmente, il testo è in italiano. È proprio bello: delicato e lacerante allo stesso tempo, e anche molto realista. È un romanzo, e se vi capiterà di passare per Maputo (dove il romanzo è ambientato) potrete trovare i luoghi che l’autore descrive con maestria. Io ho trovato tutto esattamente come viene raccontato: la panetteria, il teatro, i bambini…

Se vi viene voglia di conoscere più organicamente la storia dell’Africa, segnalo tre libri che possono essere letti anche a pezzi secondo cosa vi serve conoscere e approfondire:

  • Africa, di John Read (Mondadori). Che parte dalla geologia e arriva ai giorni  nostri.
  • Africa: la storia ritrovata, di G.P.Calchi Novati e P. Valsecchi (Carocci).
  • Gli italiani in Africa Orientale, di Angelo Del Boca (Mondadori). È limitato all’Africa Orientale e sono quattro volumoni, ma vi assicuro che si leggono come un romanzo e io in quei personaggi (i primi italiani che andavano in Africa) ho trovato tutta l’inquietudine che, alcuni anni fa, mi ha portato alla fine a fare questo mestiere.

Infine due autori africani. Questi sono libri difficili perché escono dal “modo occidentale” di vedere il mondo e la vita, ma con un po’ di preparazione e di sforzo li si gusta fino in fondo:

  • Ahmadou Kourouma, della Costa d’Avorio. Nel 1968 scrisse un classico, I soli delle indipendenze (e/o), e due libri strepitosi poco prima di morire. Il primo è una storia dell’Africa allegorica che esprime il disastro dell’incontro con l’Occidente. Il secondo è la storia, raccontata in prima persona, di un bambino soldato. Ecco i titoli (entrambi edizioni e/o):
    • Aspettando il voto delle bestie selvagge e
    • Allah non è mica obbligato.
  • Chinua Achebe, nigeriano. Titolo: Le cose crollano (La nave di Teseo che ne ha curato una recentissima riedizione). È un romanzo che racconta come l’arrivo dei colonialisti inglesi frantuma le civiltà africane. È uno dei pilastri della letteratura africana.

E per chi ne vuole ancora, ecco qualche libro di Autori che vale assolutamente la pena scoprire.

ROMANZI

  • Un cielo pieno di lucciole, di Christie Watson (Mondadori). Splendido romanzo ambientato in Nigeria, nel Delta del Niger. L’autrice è un’infermiera pediatrica inglese che ha sposato un nigeriano.
  • Erano solo ragazzi in cammino, di Dave Eggers (Mondadori). È la storia di un sud-sudanese profugo in Etiopia che è fuggito assieme a migliaia di bambini e ha raggiunto un campo profughi in Etiopia.
  • Il sogno del celta, di Mario Vargas Llosa (Einaudi). Bella storia vera, romanzata dal Premio Nobel peruviano, di un personaggio nord-irlandese che denuncia massacri, violenze e saccheggi nel Congo di Re Leopoldo II del Belgio.
  • Due romanzi ambientati nel delta del Niger. Il primo è la storia di due ragazzini e un padre integralista cristiano. Il secondo è ambientato durante la guerra del Biafra. L’autrice è una bravissima nigeriana:
    • L’ibisco viola, di Chimamanda Ngozi Adichie (Einaudi)
    • Metà di un sole giallo, di Chimamanda Ngozi Adichie (Einaudi)
  • Le mie stelle nere di Lilian Thuram (Add). Una carrellata di personaggi – «da Lucy a Barack Obama» – raccontati dall’ex calciatore. Una lettura leggera ma significativa.
  • Canzone per la notte, di Chris Abani (Fanucci). La storia, raccontata in prima persona, di un bambino soldato. L’autore, come Chimamanda Ngozi, è nigeriano. Il libro è duro, estremamente realista.

CLASSICI – Immancabili nella propria biblioteca (anche se forse difficili da trovare)

  • Foresta di fiori, di Ken Saro Wiwa (Socrates)
  • Sozaboy, di Ken Saro Wiwa (Edizioni Lavoro)
  • Africa Must Unite, di Kwame Nkrumah (Editori Internazionali Riuniti)
  • Punti fermi sull’Africa, di Joseph Ki-Zerbo (Emi)

E’ stato bello essere da voi ancora una volta e mi ha fatto piacere sentirvi motivati e attivi. Grazie!

Grazie a Te: per averci mostrato il volto meno conosciuto del “continente vero“, sforzandoti di raccontarci come e quanto l’Africa sta cambiando, anche a causa “nostra”!