Progetto WFA (Water for All)

ID Progetto: WFA (Water for All)

Dove: Uganda, Karamoja, in tre siti: Tapac, Lorengecora, Lopelipel

Promotore: L’Osteria Volante a.p.s.

Responsabile: Alberto Lanzavecchia

Finanziatori: 8xMille della Chiesa Valdese

Partners: Centro di Ateneo per i Diritti Umani, TIDO (Tapac Integrated Development Organization), International Joint Ph.D Programme “Human Rights, Society, and Multi-level Governance”, Zakayo Vocational Institute.

Status: Avviato a gennaio 2023 – in esecuzione


Descrizione del progetto

Il Contesto

La Karamoja, regione nel Nord Est dell’Uganda, ha una superficie di circa 27,600 Km2 e una popolazione di 1,2 milioni di abitanti. L’ambiente è in gran parte savana semi-desertica, con poche zone fertili. Ci sono zone montuose, la più alta è Monte Moroto (3080 m.), alle cui pendici sorgono miniere di marmo e alcuni filoni d’oro. La regione è notoriamente insicura dal punto di vista alimentare e ha avuto bisogno di sussidi alimentari negli ultimi decenni.
I locali (“Karimojong”) sono stati per secoli semi nomadi e dediti all’allevamento. Questo modus vivendi tradizionale sta scomparendo per effetto dello sviluppo economico e della concessione di vaste porzioni di terra ad investitori esteri e locali.
Lo “sviluppo” in Karamoja è stato concettualizzato come agricolo dal governo e dai partner di sviluppo. “Stop farming for the stomach, stop nomadism, I will start doing some farming here (in Karamoja) myself so that I challenge you.” Sono le parole con le quali il presidente Museveni nel 2019 promuove una politica di transizione incentrata sullo sviluppo agricolo come principale fonte di sussistenza.
Nonostante la crescente attività di cooperazione destinata all’Uganda abbia raggiunto discreti successi, nel rapporto di dicembre 2020, The World Food Programme denuncia un divario nello sviluppo tra la Karamoja e il resto del paese. Il gap è dettato proprio dal trattamento “eccezionale” riservato alla regione.

Opportune sarebbero delle policies che intervengano sull’istruzione, il mercato del lavoro, l’accesso all’acqua e all’igiene. Dato che in Karamoja case e villaggi non dispongono di acqua accessibile e il 60% delle famiglie non ha servizi igienici.


Il progetto

Sulla base del Contesto e degli Obiettivi Generali, il team di progettazione, composto dall’ente proponente e i suoi partner UniPD, Zakayo Vocational Institute e TIDO (Tapac Integrated Develpment Organization) ha definito il progetto WFA “Water For All”, in cooperazione con la comunità locale di Tapac (Nawui Eco-tourism Camp), di Lorengecora (la scuola Zakayo) e di Lopelipel (ambulatorio medico) per migliorare l’approvvigionamento idrico in Karamoja.
Il progetto ha come obiettivo l’accesso all’acqua in tre siti principali che influiranno notevolmente sulla vita quotidiana dei Karamojong, includendoli e coinvolgendoli direttamente nelle attività di costruzione e manutenzione delle strutture create e/o ristrutturate. Oltre a garantire così il diritto all’acqua, gli impianti costruiti avranno un impatto positivo sul turismo locale sostenibile, sui diritti delle donne e delle bambine, sul diritto all’istruzione scolastica e alle cure mediche.
Il primo sito individuato è quello dell’eco-villaggio a Tapac (Nawui Eco-tourism Camp), che è stato realizzato con i fondi dell’8 x mille della Chiesa Valdese nel 2018-2020 (progetto PROST). La cooperativa locale TIDO (Tapac Integrated Development Organisation), che oggi gestisce la struttura, lamenta la carenza di acqua potabile e la difficoltà nel reperirla come limite oggettivo per la loro attività turistica – oltre che come disagio per i locali. In questo contesto, un miglioramento delle infrastrutture esistenti aiuterebbe TIDO a garantire gli standard di vita delle comunità locali che abitano in prossimità della struttura e/o coinvolte nelle attività turistiche; inoltre influirebbe positivamente la gestione dell’ecovillaggio, aumentando la sua attrattività per i turisti.

Come noto, la gestione dell’acqua non è una dinamica neutrale al genere: sono le donne e soprattutto le bambine ad occuparsi dell’approvvigionamento domestico, arrivando a camminare fino a sei ore al giorno per raggiungere il primo pozzo disponibile. Inoltre, in Karamoja, solo il 35% delle bambine è iscritta a scuola, le minori hanno i tassi più alti di abbandono scolastico del Paese. Secondo il Secure Livelihood Research Consortium, la loro frequenza scolastica diminuisce intorno agli otto anni, per i ragazzi dopo i 13, a causa della disuguaglianza di genere e delle difficoltà economiche. Per questo, il secondo sito è la scuola Zakayo Vocational Institute situata a Lorengecora, nel distretto di Napak. Dalla lunga collaborazione con l’associazione è stato confermato che le bambine sono costrette a disertare la scuola per occuparsi dell’approvvigionamento idrico domestico, rinunciando così al loro diritto all’istruzione e ad una possibile emancipazione sociale. Costruire e ristrutturare i pochi impianti in prossimità della scuola garantirebbe ai bambini e alle bambine frequentanti l’accesso all’acqua potabile durante l’orario scolastico e possibilmente da portare a casa al termine delle attività. L’igiene e l’acqua sono un bene essenziale anche per chi lavora per garantire il diritto alla salute. Infatti, essi fanno parte dei cosiddetti “determinanti di base della salute”, individuati dal Comitato per i Diritti Economici, Sociali e Culturali.

Nel villaggio di Lopelipel, ai piedi del monte Moroto, si trova un ambulatorio medico, che purtroppo non sempre riesce a garantire acqua pulita e la necessaria attrezzatura. Per questa ragione, il terzo punto individuato è il centro sanitario del villaggio, che ospita tre professionisti sanitari oltre ai pazienti che vengono da Lopelipel e dai piccoli villaggi vicini, coprendo così un’utenza di 560 persone circa. Anche per questo sito, l’obiettivo è quello di migliorare le strutture esistenti per garantire un maggiore e più funzionale accesso all’acqua.
Per tutti e tre i siti scelti, il coinvolgimento delle comunità e l’assunzione di lavoratori locali garantirà l’esito positivo del progetto.
A seguito della ristrutturazione di queste aree, l’Osteria Volante in collaborazione con i partner locali promuoverà l’operato svolto allo scopo di incentivare le attività connesse future, come il turismo nell’eco villaggio, la frequenza scolastica delle bambine a Lorengecora e l’accesso alle cure mediche nel villaggio di Lopelipel.
Contemporaneamente il CDU organizzerà presso la propria sede un evento divulgativo aperto alla cittadinanza durante il quale verrà presentato il progetto con i relativi sviluppi ed impatto sulla comunità locale.
Entro dieci mesi dall’avvio del progetto, verrà attuata una visita per il monitoraggio del progetto concluso, affinché si rilevi sul campo gli impatti di medio termine. Tale monitoraggio avverrà in collaborazione con i due Partner Locali.

Stay tuned!!!